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AVVERTENZE
Per tutte le attività del programma è richiesta la prenotazione obbligatoria che consente di favorire l’ingresso del pubblico, secondo gli spazi e i posti disponibili consentiti dalle disposizioni anti Covid-19.
VENERDÌ 4 SETTEMBRE Prologo
• ore 21 – Sferisterio
Poetiche delle Istituzioni – Manifesto per le città
In piazza! Uno dieci cento Sindaci per la cultura
a cura di Alessandro Argnani, Michele Bandini
Teodoro Bonci del Bene, Annalisa Magnani
con la collaborazione di Massimo Mezzetti
si ringrazia Damiano Folli
con la partecipazione dei ragazzi della non-scuola Santarcangelo | Teatro delle Albe e del Coro di Voci Bianche Ludus Vocalis diretto da Elisabetta Agostini
alla presenza della sindaca di Santarcangelo Alice Parma e dei Sindaci della regione Emilia-Romagna che accoglieranno l’invito
Al termine della serata, saranno consegnate le carte d’identità per acquisire la cittadinanza poetica di Santarcangelo Città della Poesia
entrata del pubblico dalle ore 20.15
Un Rinascimento può esistere soltanto in stretto rapporto con l’umanità, a condizione che artisti e scrittori lancino a gran voce un appello che, come un’eco, ottenga un riscontro. Un Rinascimento così inteso mette fine ai discorsi vuoti, non ha bisogno di lusingare le masse per ricevere un consenso, perché punta dritto ai sentimenti dei popoli.
(Gao Xingjian, Per un nuovo Rinascimento)
A due anni di distanza dalla realizzazione della performance (Signor Sindaco! Opera POPolare, liberamente ispirata al testo di Tonino Guerra, Sette messaggi al Sindaco del mio Paese e a tutti gli altri, a cura di Teodoro Bonci del Bene & Enrico de Luigi), avvertiamo la necessità di riproporre il testo politico e poetico di Guerra come guida per la scrittura collettiva di nuovi messaggi da inviare ai Sindaci delle nostre Città, affinché si assumano la responsabilità di considerare la cultura un bene primario per la coesione delle comunità e la rinascita di un nuovo sistema di relazioni fra cittadini e istituzioni. Alice Parma, Sindaca di Santarcangelo, invita i Sindaci della Regione Emilia-Romagna a “scendere in piazza” per partecipare alla lettura del nuovo Manifesto per la cultura scritto dagli artisti e dagli intellettuali di oggi; un’azione collettiva per condividere il valore della piazza come luogo plurale di incontro e di inclusione sociale, di conoscenza e circolazione delle esperienze.
SABATO 5 SETTEMBRE
• ore 19 – Sferisterio
Concerto con poesie
Andrea Amati
Non al denaro, non all’amore né al cielo. Da Santarcangelo a Spoon River
Andrea Amati voce, Massimo Marches chitarre Stefano Zambardino tastiere
entrata del pubblico dalle ore 18.15
Un concerto-spettacolo presentato in anteprima al Cantiere Poetico per Santarcangelo 2020 che lega la poesia di Edgar Lee Master alle canzoni di Fabrizio De André contenute nel disco “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, ispirato proprio ai versi del poeta americano e proposto integralmente dal cantautore santarcangiolese Andrea Amati.
Dall’America a Genova fino a Santarcangelo, per un lavoro che partendo da storie con latitudini diverse dimostra ancora una volta come l’animo umano descritto nei versi di questi grandi maestri sia simile, descritto in modo crudo, vero fino al midollo e senza sovrastrutture. Oltre al disco di De André, eseguito per intero, Andrea Amati porterà in scena alcuni brani tratti dal suo repertorio e monologhi inediti che andranno a completare quella che sarà a tutti gli effetti una vera e propria presentazione ufficiale di un nuovo progetto del cantautore previsto per il 2021.
• ore 21.30 – Sferisterio
Concerto con poesie
Alibi
Ascoltarci
Leonardo Canghiari drums, Enrico Evangelisti voice e keyboard Riccardo Gasperoni bass, Alessandro Zonzini guitar e back voice
entrata del pubblico dalle ore 20.45
Con la guida della musica, lo spettacolo si propone di condividere un viaggio nelle sezioni più recondite dell’animo umano. Perché proprio la musica? Perché la musica è la madre della poesia ed è il mezzo comunicativo più immediato e universale, che supera e tutela le differenze culturali, sociali ed economiche. Nei viaggi, però, sono necessari altri elementi che ci soccorrano nella fatica del cammino. Nel nostro caso saranno le arti, sorelle della musica. Solo per citare qualche esempio, si leggeranno versi di Dante Alighieri e Gabriele D’Annunzio. In quanto uomini, talvolta sentiamo il bisogno di decifrare l’ermetismo di musica e poesia; in tal caso interverrà la filosofia, le cui espressioni si riveleranno sorprendentemente poetiche.
(Alibi)
DOMENICA 6 SETTEMBRE
• ore 16 – Supercinema
Proiezione video
Viviana Nicodemo
Sulla punta di una matita
Conversazioni con Milo De Angelis
entrata del pubblico dalle ore 15.30
Sulla punta di una matita è una dichiarazione d’amore rivolta alla poesia. Seguendo i passi di un grande poeta Milo De Angelis, il film si addentra in un mondo quotidiano e al tempo stesso visionario, concreto e insieme sotterraneo, dove i classici temi dell’autore si intrecciano ai suoi luoghi: una Milano inquieta e notturna, un Monferrato dell’infanzia con i suoi vigneti e le sue gite in bicicletta. Territori del mondo e territori dell’anima che accolgono e custodiscono la parola poetica.
• ore 17 – Biblioteca Comunale A. Baldini
Inaugurazione mostra
Ilaria Margutti
Parole compiute sulla punta dell’ago
Il corpo mancante
aperta fino al 23 settembre: nei giorni di apertura della Biblioteca e durante gli incontri del Cantiere poetico
Le parole sono codici infiniti, sono mappe, piccoli segni imbastiti lungo i sogni. Le parole sono fiumi e dighe, senza argini. Ci contengono e ci percorrono. Incidono la pelle della storia e si dipanano come filo tessuto nel nostro oggi. Le parole sanno pronunciarsi nel silenzio, sono bisturi e cucitura. Questo è un lavoro nato durante il tempo della quarantena iniziata a marzo 2020, più per una esigenza personale di mettermi in ascolto del momento che stavo vivendo, che non per la volontà di creare un’opera. Nella necessità di nutrire la connessione interrotta tra me e l’altro, ho iniziato a ricamare poesie, concentrandomi sul gesto che crea il ritmo, sul filo che lega nel silenzio le parole e sull’ago, che attraversa la tela del tempo nell’intreccio di eventi invisibili. Avevo bisogno di incontrarmi con un nuovo ritmo, ripulire il pensiero, distaccarmi dalla confusione dei bollettini, ma allo stesso modo, vivere intensamente dentro a questa eccezionale condizione di assoluta solitudine e distanziamento fisico.
(Ilaria Margutti)
• ore 19 – Sferisterio
Presentazione libri e Letture sceniche
Milo De Angelis e Mariangela Gualtieri
Tra il silenzio e la parola
Le letture dei testi sono a cura degli autori: Milo De Angelis anticipazioni da Linea intera, linea spezzata Mariangela Gualtieri Antenata
entrata del pubblico dalle ore 18.15
Milo De Angelis presenterà in anteprima l’atteso nuovo libro, Linea intera, linea spezzata, che uscirà a dicembre; Mariangela Gualtieri presenterà la ristampa di Antenata, con un nuovo testo di Milo De Angelis, a trent’anni dalla prima pubblicazione con la prefazione di Franco Loi. […] La parola poetica è la più silenziosa tra le nostre parole. Vive nel bianco della pagina, s’interrompe prima di concludere la riga e respira di nuovo in quella successiva: morte e rinascita l’accompagnano sempre nel suo viaggio. È la più silenziosa perché viene da un luogo remoto, aspro, disabitato e compie un cammino lungo e solitario prima di affacciarsi sul foglio, un cammino a ostacoli, pieno di muri, dighe, posti di blocco e sbarramenti, nelle grotte più buie della nostra vita.
(Da Il silenzio, intervista con Milo De Angelis pubblicata il 21 marzo su Doppiozero)
“Tornate, tornate tutti, non si può / stare morti per sempre” scrive Mariangela Gualtieri all’inizio del suo libro d’esordio, Antenata, che rivelò nei primi anni novanta una voce decisiva della nostra poesia. È una voce che si immerge nelle epoche trascorse e nomina le ombre, una per una, le convoca nell’esistenza di ogni giorno, in mezzo ai gatti e alle briciole di pane, le invoca con il richiamo del suo incanto, delle sue domande accorate e della sua meraviglia.
Antenata è percorso interamente da questa invocazione e ci porta alle origini della nostra poesia (“donne ch’avete intelletto d’amore”) e alla presenza ormai sempre più rara del “voi”, dando vita a un appassionato colloquio con le ombre, i padri, i maestri, gli antenati, con tutte le cose nate prima di noi (ante-nata) che la poesia di Mariangela Gualtieri fa rivivere in mezzo alle umili presenze domestiche, in una tazza di latte o nella goccia di un fico. Attraverso riti, formule, cantilene, incantesimi e polverine magiche, Antenata compie il prodigio di unire le venature di una foglia alle galassie, il battito del polso alla musica delle sfere, l’infinitamente piccolo all’immenso, con una parola veggente e insieme elegiaca, misteriosa e semplice, palpitante e colloquiale, protesa non tanto a fondare un nuovo mondo ma piuttosto a rivelare il mondo che esisteva prima di noi e ci ha spinti nel cammino della nostra vita.
(Intervento di Milo De Angelis per la ristampa di Antenata)
LUNEDÌ 7 SETTEMBRE
• Dalle ore 10 alle ore 19 – Dalla periferia al centro
Poesie a domicilio
Porta Poetica
Azione urbana con i giovani partecipanti ai laboratori di avvicinamento all’arte dell’attore Santarcangelo. Appuntamento finale alle ore 19 in Piazza Ganganelli per un’azione poetica collettiva.
a cura di Isadora Angelini e Luca Serrani | Teatro Patalò
A good poem is a contribution to reality. The world is never the same once a good poem has been added to it. A good poem helps to change the shape of the universe, helps to extend everyone’s knowledge of himself and the world around him.
(Dylan Thomas)
I ragazzi e le ragazze si faranno carico del testo di una poesia e lo impareranno a memoria. Lo sceglieranno fra quelli di molte poetesse e poeti e decideranno di tenerlo con sé. Ci passeranno del tempo, lo proveranno e riproveranno, in solitudine. Come portarlo? Arrivati alla porta di casa di estranei, dovranno trovare il coraggio per suonare e decidere se scappare o restare, se consegnare una busta senza parlare oppure se tentare l’atto più avventato: recitare i versi sulla soglia. Sarà un regalo a uno o più sconosciuti. Sarà un regalo a sé stessi. Sarà un segreto regalo al mondo. Le ragazze e i ragazzi si faranno portatori di un possibile sorprendente. Un incontro privato con la parola poetica, da solo a solo, che si fa azione collettiva e, finalmente, pubblica.
• ore 21 – Teatro Il Lavatoio
Canzoni come poesie
InCiampi
Lettura poetica dei testi per canzone di Piero Ciampi
Luca Tognacci voce, Marcello Tosi pianoforte
entrata del pubblico dalle ore 20.30
Una serata tra amici, un pianoforte, un bicchiere di vino. InCiampi nasce da un’improvvisazione divertita che si è fatta strada; alcuni testi tra i più famosi del cantautore Livornese, letti da Gianluca Tognacci come fossero poesie, accompagnati dalle musiche ispirate di Marcello Tosi, composte al momento seguendo le suggestioni delle parole. Una lettura musicata che vuole essere anche occasione per ricordare Piero Ciampi nel quarantennale della scomparsa.
MARTEDÌ 8 SETTEMBRE
• dalle ore 15 alle ore 17 – Piazzetta Nicoletti
Laboratorio sulla poesia e sulla sua invenzione per bambini dai 7 ai 10 anni
Poeticando
a cura di Cristiano Sormani Valli
per informazioni e iscrizioni: 0541.624003 – 331.9191041
I bambini sono poeti. Poeti veri, perché sanno riconoscere i particolari del mondo. Perché lo sanno raccontare con parole nuove. I bambini sono vicini alla terra. Sono parte del cielo. I bambini hanno occhi per osservare. Hanno mani per toccare. Sanno annusare il profumo dell’universo. Sono il presente, un passo nel passato e uno nel futuro.
• ore 18 – Sala Consiliare
Presentazione libro
Luca Rastello
Dopodomani non ci sarà. Sull’esperienza delle cose ultime
con la partecipazione di Isadora Angelini, Elena Alma Rastello, Gigi Riva
entrata del pubblico dalle ore 17.30
Abbiamo raccolto in questo libro le parti più compiute del romanzo, nella certezza che la visione del mondo che esprimono e le riflessioni (spesso urticanti e feroci) che contengono possano essere utili a sani e malati. Al primo capitolo, “La luce”, Luca era riuscito a dare una forma più definita. Seguono quindici capitoli che presentano una forma embrionale (….). Dall’assemblaggio di materiali è risultato un testo ricchissimo di idee, suggestioni, letture (dei libri e del mondo), secondo una struttura a “scatole cinesi” che risponde alla curiosità onnivora di Luca e in cui da uno scambio fittizio di mail può saltar fuori, a sorpresa, un ritratto del poeta Mandel’štam.
(Dall’introduzione di Monica Bardi)
• ore 21 – Teatro Il Lavatoio
Lettura scenica
Teatro Patalò
Dopodomani non ci sarà
tratto da Dopodomani non ci sarà. Sull’esperienza delle cose ultime di Luca Rastello
a cura di Isadora Angelini con Luca Serrani e Gianluca Balducci
musiche e registrazioni Luca Fusconi
installazione luci Luca Serrani
entrata del pubblico dalle ore 20.30
Spero di avervi infilato nel cuore almeno il seme della curiosità. Non è mai finita. Mai. Non pensate mai di essere arrivate alla forma definitiva: c’è sempre almeno ancora una svolta imprevista, sempre. Se c’è un augurio che posso farvi, allora, è di non cadere mai nella trappola della rassegnazione e dell’accettazione: quasi sempre quella che si presenta come “la vita com’è”, secondo un’espressione cara ai realisti (gente che in segreto ama la schiavitù), è una truffa. Si può uscire, scartare, fare ancora un giro, poi sorprendersi di come era facile e possibile quello che sembrava impedito dalla logica ferrea di un mondo che ci mettiamo addosso come una prigione ed è invece solo fantasia, malata fantasia che si spaccia per realtà.
(Luca Rastello)
MERCOLEDÌ 9 SETTEMBRE
• ore 18 – Sala Consiliare
Colloqui con le parole
Marco Balzano
Le parole dei maestri, fra arte e educazione
con la partecipazione di Massimiliano Fabbri
entrata del pubblico dalle ore 17.30
Ripensando alla straordinaria stagione della Scuola di Bornaccino, la scuola fra i campi, raccolta nel libro di Federico Moroni “Arte per gioco” Edizioni Calderini 1964, abbiamo suggerito a Marco Balzano di riflettere sulle possibili relazioni fra arte e educazione, passando attraverso la poesia e le parole dei maestri; nei dialoghi fra arte e educazione per comprendere la figura del maestro intesa sopra tutto come educatore: colui che si assume la responsabilità, non solo istituzionale, di accompagnare le nuove generazioni verso l’acquisizione di conoscenze e competenze. Intellettuali e sognatori che svolgono l’esercizio di maestri e insegnanti con la stessa sensibilità degli artisti quando creano un’opera d’arte.
• ore 21 – Sferisterio
Colloqui con le parole
Alessandro Bergonzoni
Poesia, concetto e parola (Pensiero dietro alla parola)
con la partecipazione di Marco Balzano
entrata del pubblico dalle ore 20.15
Per ogni poeta che muore nascono tre bambini, per ogni bambino che nasce risuscita un poeta. Il versante (mai opposto). Vita sillabica che si moltiplica, parola per parola, intensità per cosmi, concetti subliminali, il cristallino che è in noi, il portento e le sue piume. Mimando rime che mi torneranno indietro prima di venire al mondo. Il gesto scritto sta tutto lì, visto con la mano, perché gli addetti all’universo, i poeti, se non vogliono sprofondare, devono andare a fondo. Abnegando.
(Alessandro Bergonzoni)
GIOVEDÌ 10 SETTEMBRE
• ore 18 – Teatro Il Lavatoio
Incontro e Lettura scenica
Alfabeto Pandemico | Lo Stato dei Luoghi
Il corpo delle parole
intervento a cura di Emmanuele Curti e Marco Martinelli
lettura scenica a cura di Erika Grillo
entrata del pubblico dalle ore 17.30
Lo Stato dei Luoghi, la prima rete italiana di attivatori di luoghi, gestori di spazi e persone coinvolte in processi di rigenerazione a base culturale nel nostro Paese, ha lanciato l’Alfabeto pandemico, un vocabolario in continuo divenire per “scrivere” il post-pandemia, per ri-semantizzare le parole e costruire una visione diversa di welfare culturale.
“Parole da abitare, come case.
Parole da indossare, come abiti.
E tu, dove abiti?
Quale luogo è la tua casa?
Parola che si fa corpo, voce, suono
qui e ora – dimora –
corpo è la parola.”
• ore 21 – Sferisterio
Lettura scenica
Miniature Campianesi
di Ermanna Montanari | Teatro delle Albe
proiezione dei disegni realizzati da Leila Marzocchi per il libro Miniature Campianesi con la partecipazione di Rita Giannini
entrata del pubblico dalle ore 20.15
Ermanna Montanari ha realizzato Miniature Campianesi come un ‘libro dei segreti’, sul modello di un antico messale. La pluripremiata attrice, autrice, scenografa e fondatrice del Teatro delle Albe racconta Campiano, suo paese natale nella campagna ravennate, rievoca il mondo della sua infanzia e prima giovinezza: una terra, un luogo dell’anima, che parla a tutti noi. Racconti che condensano frammenti di vita, organizzati in quattro sezioni Miraggi, Infanzia e adolescenza, Giuseppina e Sigfrido, Saluto al lettore dalla camera da ricevere. Campiano viveva in me di una bellezza affettiva, un luogo inventato, dopo l’abbandono avvenuto durante la prima giovinezza, alla fine degli anni Settanta. Campiano è un innamoramento instupidito. Ogni volta che lo penso si rinnova come luogo fiabesco, ‘lui’ in me e io in ‘lui’. Campiano mi ha attanagliato con la sua potenza ogni volta che soffiavo una parola, che facevo un gesto, e con questo fastidio sono iniziati i miei lavori. Campiano è quella luce che mi devasta. Per quanto non voglia averci a che fare, ogni volta resuscita e trova un buco dove infilarsi.
(Ermanna Montanari)
a seguire
Proiezione film
The Sky over Kibera
di Marco Martinelli
Il film racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi, Kibera, con 150 bambini e adolescenti, reinventando il capolavoro dantesco in lingua inglese e swahili.
The Sky over Kibera è un film d’arte che racconta la “messa in vita” della Divina Commedia nell’immenso slum di Nairobi, Kibera, dove Marco Martinelli ha lavorato con 150 bambini e adolescenti, reinventando il capolavoro dantesco in lingua inglese e swahili. E lo fa con la sua cifra poetica e visionaria, intrecciando alle riprese dello spettacolo altre immagini, sequenze girate appositamente nello slum per compiere l’operazione alchemica di trasformare il teatro in cinema. Tre adolescenti di Nairobi offrono volto e voce a Dante, Virgilio e Beatrice: sono le guide che conducono lo spettatore nel labirinto di Kibera, dove la “selva oscura” in cui si perde il poeta è più che una semplice metafora: in swahili, Kibera significa “selva”. Attorno a loro un coro brulicante di corpi recita il tumulto dell’essere insieme belve e dannati, ladri e assassini, diavoli e politici corrotti e poeti che indicano le vie della salvezza: tra canti e recitazione, corse frenetiche e danze scatenate, i 150 protagonisti danno vita a un affresco ricco di commovente poesia, a ulteriore conferma dell’universalità del capolavoro dantesco.
VENERDÌ 11 SETTEMBRE
• dalle ore 15.30 alle ore 18.30 – Piazza Nicoletti
Laboratorio di scrittura per la canzone
Cristiano Godano
Poesie che si affacciano sulle scene
per informazioni e iscrizioni: 0541.624003 – 331.9191041
Un Incontro ravvicinato, intensivo e sfuggevole, per entrare nel mondo poetico e creativo di uno dei cantautori più longevi e significativi della scena musicale italiana. Il filo conduttore del laboratorio sarà l’esperienza dell’artista e il suo profondo rapporto con la poesia: le connessioni fra testi poetici e testi per le canzoni; il fare poetico che da Valery, Montale e Ungaretti, per citarne solo alcuni, si deposita per incanto nei brani scritti per i Marlene Kuntz, e più in generale nelle canzoni d’autore.
• ore 21 – Sferisterio
Parole e musiche
Cristiano Godano
Dal cuore al cielo
con la partecipazione di Massimo Roccaforte
entrata del pubblico dalle ore 20.15
La presentazione del libro Nuotando nell’aria edito da “La Nave di Teseo” è il pretesto per un incontro speciale con Cristiano Godano, scrittore, cantante e musicista che ci accompagna, attraverso la sua passione per la poesia, Dietro 35 canzoni dei Marlene Kunz, per arrivare a proporre alcuni brani del suo primo album da solista Mi ero perso nel cuore, insieme ad altri brani significativi del suo lungo sodalizio artistico con i Marlene Kunz.
SABATO 12 SETTEMBRE
• ore 17 – Teatro Il Lavatoio
Anteprima nazionale
Giuseppe Stellato – stabilemobile compagnia Antonio Latella
Automated Teller Machine
ideazione e regia Giuseppe Stellato
collaboratore e performer Domenico Riso
musica e sound design Andrea Gianessi
luci Omar Scala, video Alessandro Papa
spettacolo ideato per la Biennale di Venezia Teatro Atto IV Nascondi(no)
entrata del pubblico dalle ore 16.30
produzione stabilemobile compagnia Antonio Latella; con il sostegno di L’arboreto – Teatro Dimora | La Corte Ospitale ::: Centro di Residenza Emilia-Romagna; con la collaborazione di l’asilo – exasilofilangieri.it “Digitare il codice segreto avendo cura di non essere osservati”. “La scritta che compare sullo schermo del bancomat mette sempre un po’ di agitazione, ci spinge a guardarci intorno, a capire se qualcuno ci stia spiando mentre schiacciamo i tasti e magari possa scoprire la chiave d’accesso al nostro conto in banca. Contemporaneamente una voce da un altoparlante prova a rassicurarci dicendoci che l’area è videosorvegliata “per la nostra sicurezza”. Quello sportello automatico rappresenta una porta di comunicazione tra pubblico e privato. Una macchina situata solitamente in luoghi aperti e di passaggio, può consentire l’accesso ad alcuni dei nostri segreti più importanti: i nostri risparmi, i nostri acquisti, i nostri viaggi, cosa abbiamo comprato, dove abbiamo dormito, quanto guadagniamo… Le riflessioni che scaturiscono sono tante: il nostro status economico ci definisce in quanto persone? I nostri ”movimenti” possono essere considerati, in una società consumistica, i segreti più intimi? Che legame c’è tra il nostro “potere economico” e la libertà di esprimere realmente ciò che siamo? Essere privati del nostro potere d’acquisto è il tipo di censura che ci spaventa di più? Da queste domande nasce l’idea di lavorare con una macchina ad alto potenziale simbolico, che ci costringe a interrogarci sul potere di un elemento tanto concreto quanto astratto, spesso alla base di molte delle controversie della nostra società: il denaro.”
(Giuseppe Stellato)
• ore 19 – Sferisterio
Lettura scenica
Nicola Borghesi | Kepler-452
Lodo Guenzi | Lo Stato Sociale
Sentieri nel ghiaccio
di Werner Herzog
entrata del pubblico dalle ore 18.15
Questo libro è la storia di un viaggio in certo modo straordinario: il viaggio a piedi intrapreso nell’inverno 1974 da Werner Herzog per recarsi da Monaco a Parigi, dove lo aspettava un’amica malata, Lotte Eisner, storica e studiosa del cinema tedesco. Una testimonianza d’affetto che, secondo Herzog, avrebbe dovuto contribuire a tenere in vita una persona cara. Strade, boschi, paesi squassati da temporali e bufere di neve, villaggi deserti e campi disabitati: questo il paesaggio che percorriamo insieme a un uomo che compie il più anacronistico dei gesti. Il bellissimo racconto di Herzog ha la capacità di rappresentare in modo nuovo quell’Europa che attraversiamo in treno, in auto o sorvoliamo in aereo, quell’Europa di cui cogliamo di solito solo i paesaggi urbani, le fabbriche, le autostrade, i quartieri industriali. È un’Europa restituita a una quasi inconcepibile “naturalità, a una dimensione arcaica e segreta. E al contempo queste avventure, questi incontri, queste scoperte che si situano in una sorprendente “terra di nessuno”, si accostano a un modello aulico, fanno rivivere in modo singolare il mito del viaggio come prova e il tema dell’eroica peregrinazione.
• ore 21.30 – Sferisterio
Lettura scenica
Nicola Borghesi | Kepler-452
Lodo Guenzi | Lo Stato Sociale
Canto alla durata
di Peter Handke
entrata del pubblico dalle ore 20.45
Prendendo spunto da Goethe, “maestro del dire essenziale”, Handke propone in questo poemetto una sua personale ricerca sul concetto di durata, l’entità che fornisce contorno a quanto ha la tendenza a dissolversi. Connessa al ripetersi degli eventi quotidiani, ma al contempo svincolata dalla permanenza in luoghi o itinerari consueti, la sensazione della durata è l’esito della fedeltà a ciò che l’individuo sente come più profondamente proprio: fedeltà al divenire di una persona, fedeltà a “certe piccole cose” che ci accompagnano “in tutti i traslochi”, fedeltà infine a determinati luoghi, un lago, una piazza, una sorgente alla periferia di Parigi. La durata tuttavia non esiste a priori, bisogna cercarla, andarle incontro, trovare un punto di mai definitiva, instabile quiete. La poesia, dice Handke, è uno dei migliori supporti in questa ricerca interiore. Ed è dunque naturale che questo libro di meditazione filosofica sia stato scritto in versi, quasi per bussare alla porta di quella condizione sapienziale tipica della poesia di ogni tempo.